Bosco Gurin-Cimalmotto




La salita:

La salita che andrò descrivendo è sicuramente da annoverare tra le più dure del canton Ticino. La pendenza media della salita non fa certo paura, solo il 6.7%: si devono percorrere però ben 16,16 km. L'ascesa presenta una difficoltà sempre crescente che raggiunge il suo apice negli ultimi 4km, che hanno una pendenza media superiore al 10% con molti tratti al 12-14% e punte al 15-16%.

Ma andiamo con ordine. Si parte da Cevio, paese situato quasi in fondo alla Val Maggia. Durante il primo tratto di strada di poco superiore ai tre km si sale a tornanti. La pendenza non è mai da capogiro e si attesta attorno al 7-8%, mentre sono rari i tratti che sfiorano il 10%. Il paesaggio che si può osservare durante l'intera ascesa non è proprio il massimo, solo durante questo tratto iniziale si può intravedere la Val Maggia appena lasciata alle spalle. Per il resto si percorre una strada piuttosto rinchiusa nei boschi.

Superati questi tornanti si giunge a Linescio (675m) e la strada spiana per un paio di chilometri. Attorno al 7° chilometro, dopo una breve discesa e superato un ponte si ricomincia a salire con una certa decisione con alcuni tratti al 10%. La salita continua ancora irregolare con tratti facili e tratti piuttosto impegnativi ma mai veramente continui. Superati alcuni pascoli assolati ci si avvicina al paesino di Cerentino (981m). Le pendenze attorno al 10-11% cominciano ad essere più frequenti e la stanchezza comincia a farsi sentire.

Superato Cerentino è possibile proseguire in direzione Bosco Gurin oppure deviare verso Cimalmotto. Opto per la prima alternativa. La strada spiana con decisione: è la quiete che precede la tempesta. Il rumore e l'aria fresca che giungono da un fiumiciattolo preannunciano il giungere del tratto infernale che si deve ancora affrontare. Ecco che all'orizzonte si vede improvvisamente erigersi con decisione la strada.

Le pendenze sono subito superiori al 10% ma sono seguite a breve da circa 400 metri tranquilli, superati i quali si ricomincia a salire con estrema risolutezza. Si devono affrontare ora circa 800 metri con pendenze sempre superiori al 10% e punte del 15%. La strada è piuttosto larga e spesso rettilinea, e questa caratteristica rende l'ascesa ancor più difficile. I frequenti tratti duri di questa salita non perdonano: se si va in crisi è difficile recuperare.

Dopo questi 800 metri duri si può comunuqe rifiatare (forse per l'ultima volta): ci sono infatti circa 600 metri con pendenze tra il 6 e l'8%. Le cose peggiorano presto: arrivano ora gli ultimi 1700 metri (sembrano pochi, ma se non siete in forma o non avete rapporti agili, non finiscono mai). Le gambe si appesantiscono subito: le pendenze non scenderanno quasi più sotto al 10%, tranne nel finale. Ci si trova quasi sempre al 12-13-14-15-16%. La strada prosegue senza tornanti: l'asfalto non proprio liscissimo rende l'ascesa ancor più impegnativa. Si ha l'impressione di percorrere sempre la stessa strada, il paesaggio è molto monotono. Sono pochi i punti di riferimento che si possono prendere: fortunatamente l'altimetro del mio ciclocomputer dice che sto arrivando in cima. Stringo i denti e, superate due cappellette poste a destra e a sinistra della strada, vedo all'orizzonte il traguardo, Bosco Gurin, 1503 metri.

In conclusione posso dire che il fascino della salita sta quasi esclusivamente negli ultimi chilometri della salita. Il paesaggio non è eccezionale. C'è comunque da dire che l'atmosfera è molto tranquilla, il traffico moderato. Si è spesso in mezzo ai boschi e quindi non si soffre particolarmente il caldo. Il tratto finale è invece caldo anche da questo punto di vista: si infatti spesso esposti al sole, specie gli ultimi 2 km.

Non contento di questa salita mi sono così recato anche a Cimalmotto. Dopo aver ripercorso i ripidissimi 4 km in discesa (attenzione a non prendere troppa velocità) arrivo rapidamente al bivio per Cimalmotto, all'altezza di Cerentino.

In breve, la salita non è terribile anche se...
Andiamo con ordine. Dopo un tratto pianeggiante, si ricomincia a salire con una certa costanza ma con rari tratti superiori al 10%. L'atmosfera è ancora più tranquilla. Non si incontrano quasi vetture e uomini (durante la discesa mi imbatterò invece in un gregge di capre). Superati alcuni abitati e tornanti si arriva a Campo, paese che dà il nome alla valle (Valle di Campo appunto). Ormai sono quasi in cima...all'orizzonte fra le montangne intravedo alcune case. Sarà Cimalmotto. Ebbene sì: dopo una breve discesa comincio a risalire. Dopo alcuni tornanti tranquilli arriva il primo breve muro. Le pendenze saranno attorno al 15-16% (non avevo il ciclocomputer attivo e non ho potuto misurarle). Superato questo muro la strada spiana ma per poco. Un altro muro questa volta quello finale che mi porterà fino al culmine del paesino, all'altezza di una chiesetta. La pendenza è di nuovo molto accentuata, attorno al 16%, con un tratto ancor più duro proprio negli ultimi metri (a mio avviso al 20%). Sembra di essere in una paese fantasma. In giro non vedo proprio nessuno.

Beh, non si può dire che nel complesso la salita sia terribile, ma dopo aver affrontato la salita di Bosco Gurin, non si può comunque parlare di una passeggiata, considerando anche il duro tratto finale (comunque breve).



Scheda della salita:

Luogo di partenza Cevio: 420m
Luogo di arrivo Bosco Gurin: 1503m
Dislivello 1083m
Lunghezza 16,16 km
Pendenza media 6,7%
Condizioni della strada Buone
Difficoltà 4/5
 


Profilo altimetrico
Profilo altimetrico tratto finale

Locazione geografica

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