Giornata ben soleggiata ma nella bassa Val Bedretto ancora fresca, circa 8°. La prima salita di giornata si inerpica in principio molto dolcemente. La Nufenen è un mostro di 24km di cui gli ultimi 12 veramente impegnativi. Si pedala in un atmosfera piuttosto tranquilla anche se il traffico, soprattutto nei fine settimana caldi e soleggiati, può essere relativamente fastidioso. Dopo i primi km in cui ho sofferto abbastanza il freddo, la valle si apre ed il clima si fa decisamente alpestre: si è circondati da verdi prati e pascoli. Verso la località "All'acqua" un'invasione di campo di una mucca molto vivace mi costringe a rallentare un attimo la pedalata. La salita comincia a farsi decisamente tosta con pendenze spesso tra l'8% ed il 10%. Ancora qualche km e comincia una lunga serie di tornanti: a questo punto ci si arrampica in mezzo a scenari più selvaggi e rocciosi.

Seguendo la mia tabella di marcia arrivo in cima alla Nufenen in perfetto orario e ancora in buone condizione fisiche. Mi fermo qualche minuto in cima al passo per godermi l'aria di alta montagna e per rifocillarmi un po' e poi mi butto lungo la bella discesa di 13km che portano ad Ulrichen.

Dopo 8-9 km di pianura giungo ad Oberwald, bel paesino ai piedi dei passi Grimsel e Furka. Si comincia a salire lungo una strada in parte nel bosco e con traffico ahime un po' troppo "presente e rompiballe" (soprattutto di moto). Raggiungo Gletsch, punto in cui la strada si dirama in due, da una parte si prosegue verso il bellissimo passo Furka e dall'altra verso il pur bel passo Grimsel. La strada larga tutta a tornanti è relativamente dura ma a tratti veramente panorarmica, con una bella vista a valle man mano che si sale e soprattutto con una notevole vista sull'imponente ghiacciaio del Rodano, in direzione passo Furka.
Dopo qualche km di salita incantevole svetto in cima al passo Grimsel. Superato un grazioso laghetto di montagna ho deciso di inoltrarmi, attraverso una stradina privata a traffico alternato, verso l'Oberaarsee, luogo a dir poco meraviglioso. Alle 13 in punto, in concomitanza esatta con il mio arrivo, il semaforo diventa verde. Questa stradina di 5,5 km attraversa in costa la montagna offre in principio ampi scorci panoramici verso il lago Grimsel (dall'acqua grigiastra-verde), verso l'arroccato e suggestivo ospizio Grimsel e verso un altro laghetto di montagna. Inoltrandosi sempre più all'interno l'ambiente si fa tranquillissimo e selvaggio. È un vero piacere poter pedalare in una tale quiete ed in mezzo ad un così soave spettacolo naturale.
Si giunge così al laghetto Oberaar, ai piedi dell'omonimo ghiacciaio posto sullo sfondo di questo paesaggio da cartolina.

Mi fermo nel ristorante a bere un the caldo e, dopo aver mangiato qualcosina e scattato qualche foto (purtroppo dopo qualche foto la macchina ha smesso di funzionare), mi riporto verso il passo Grimsel ed affronto la bella discesa che mi porta a Oberwald.

Purtroppo non riesco bene a decifrare la mia condizione fisica, dopo i quasi 2500m di dislivello affrontati fino a quel punto. Mangio una barretta di cereali e ingurgito dei carboidrati liquidi prima dell'ultimo e notevole sforzo, il passo Nufenen da Ulrichen, 13 km all'8.5%. Le sensazioni apparentemente sono ancora buone permettendomi di salire abbastanza di buona lena. Verso il 4° km di salita c'è inoltre un tratto semi-pianeggiante che mi permette di riprendere un po' di fiato. Dopo quel tratto la salita diventa cattivissima e non concede più un minimo respiro.
Sottovalutando decisamente il consumo energetico non avevo mangiato granché, e questo si è fatto sentire nella seconda parte dell'ascesa.

In pochi minuti le mie energie diminuiscono vertiginosamente e la pedalata si fa piano piano più pesante. La tranquilla atmosfera alpina che mi circonda riesce solamente in parte ad alleviare la mia sofferenza. La situazione si fa sempre più drammatica, complice pure il vento prevalentemente contrario. La velocità continua a calare fino ad assestarsi sui 7,5 km/h durante gli ultimi 3 km di ascesa. In parte a causa della stanchezza, in parte per il vento, in parte per la rarefazione dell'aria (si arriva a quasi 2500m) ma soprattutto a causa di una terribile crisi di fame, la mia prestazione si abbassa all'incirca del 20% rispetto al resto della giornata. Mi trascino avanti come un cadavere lungo impietose rampe al 9-11% e finalmente riesco ad arrivare in cima. Mi siedo subito a riprendere fiato e a mettere qualcosa sotto i denti per riprendere forza e penso subito all'evidente errore di alimentazione da me commesso. Non si possono fare 3500m di dislivello mangiando solo 3 panini, 2 barrette ai cereali, 1 mela, qualche biscotto, una bustina di carboidrati liquidi e bevendo a malapena 1.5 litri.

Nonostante questa cotta, la soddisfazione dopo questo giro è veramente tanta, sia per la sua durezza che per la sua bellezza. Avrei sicuramente dovuto affrontare il giro facendo più pause, non tanto per riposare ma per mangiare, ma la mia tabella di marcia mi ha imposto di affrettare un po' i tempi.
Giro comunque consigliatissimo a chi voglia passare una bella giornata in alta montagna. Per evitare buona parte di traffico (non veramente mostruoso ma comunque fastidioso a tratti) sarebbe forse meglio pedalare lungo queste strade alpine durante la settimana.