La salita che descriverò
è sicuramente una delle più belle e dure salite del canton
Ticino.
Si parte da Bignasco (442 m) con pendenze tutt'altro che proibitive e
si continua per altri 7 km in falsopiano e anche pianura in un atmosfera
molto tranquilla. Il traffico in genere è piuttosto ridotto, anche
se nel fine settimana può essere abbastanza fastidioso.
Arrivati a Prato Sarnico si comincia a salire veramente. Da Prato Sarnico
fino alla diga del Sambuco ci sono circa 12 chilometri di salita mai veramente
dura ma sempre piuttosto continua, con pendenze sempre attorno al 7-8%,
intervallate da qualche breve tratto più pianeggiante. Superati
un numero impressionante di tornanti raggiungiamo il paesino di Fusio
ove la strada spiana brevemente per poi riprendere a salire sempre con
pendenze attorno all'8%.
Si arriva finalmente, dopo ben 21 km al lago del Sambuco. A questo punto
sono stati percorsi poco più di 1000 metri di dislivello, ma la
vera salita deve ancora cominciare. Infatti, dopo aver superato il bel
laghetto del Sambuco, si ricomincia a salire con decisione. Se siete affaticati,
gli ultimi chilometri di salita si riveleranno un vero calvario. All'inizio
ci aspetta un tratto di salita di 1500 metri a tornanti, non ancora veramente
impegnativo, con pendenze però tra il 6-10%. Finito questo tratto
comincia a delinearsi all'orizzonte un vero e proprio muro di 900 metri
con pendenza media del 15%. Questi 900 metri sono veramente impegnativi,
la pendenza non molla per un attimo, nemmeno una curva, la strada è
un vero e proprio rettilineo infinito. Superato questo tratto infernale,
che è sicuramente il più duro della salita, è possibile
riprendere decisamente fiato visto che la strada spiana per circa 1500
metri. Ora, superata una fattoria, ci si porta verso l'altro lato della
montagna. L'atmosfera si fa sempre più alpestre.
Le difficoltà non sono affatto finite. La strada comincia infatti
ben presto a salire, ed in maniera impressionante. Ci aspetta un nuovo
tratto di salita estremamante impegnativa di 2,1 km con pendenza media
all'11,3%. Le pedenze in questo tratto sono spesso prossime al 15%. La
strada a tratti è assai stretta, ci passa a malapena una macchina.
Superati questi ripidi tornanti, si sale ancora, ma con pendenze più
umane. L'inferno è ormai alle spalle, ora la pendenza, seppur spesso
vicino al 10%, non è più così continua come i precedenti
tratti di salita. Il paesaggio è veramente spettacolare. Dopo qualche
centinaio di metri rettilinei superiamo un paio di laghetti e ricominciamo
a salire a tornanti. Raggiungiamo un altro laghetto e poco sopra vediamo
l'imponente diga del lago del Naret. Ormai si è quasi giunti alla
meta. Ancora qualche tornante piuttosto duro, una secca contropedenza,
e finalmente siamo arrivati. Dopo quasi 34 chilometri di salita e quasi
2000 metri di dislivello possiamo finalmente riposarci. Siamo a quota
2310 metri.
Concludendo, si tratta di una delle più dure salite del canton
Ticino, a mio avviso la più estenuante, per la lunghezza, il dislivello
e soprattutto per l'impegnativo tratto finale che richiede ottime gambe
o rapporti agili.
Per quando riguarda la discesa, è meglio affrontare il tratto tra
il lago del Naret e del Sambuco con prudenza. La strada è stretta,
tortuosa e a tratti molto ripida. A me è capitato di forare dopo
i 2 km di discesa con pendenza media dell'11,3% per avere frenato troppo
e aver di conseguenza surriscaldato la camera d'aria che è esplosa.
Il manto stradale è molto buono fin verso Fusio, dopodiché
presenta qualche insidiosa buca e, nel tratto finale di salita, a causa
della montagna rocciosa, è facile trovare qualche sasso franato
sulla strada. La strada è comunque perfettamente percorribile in
bici da corsa, anche se una MTB sarebbe ideale.
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