Luogo di partenza / luogo di arrivo | Visp: 650m / Unterbäch 1220m |
Percorso | Visp-Mattmarksee-Stalden-Moosalp-Unterbäch |
Dislivello | 2800m circa |
Lunghezza | 103 km |
Condizioni della strada | In generale buone |
Difficoltà | |
18 luglio 2004
Luogo di partenza della seconda tappa (e luogo in cui abbiamo soggiornato durante questa settimana di vacanza io e mio fratello), Unterbäch, 1220m, paesino situato a 13 km da Visp. Dopo la discesa scendiamo fino ai 651 metri di Visp e ci immettiamo lungo lo stradone che attraversa la Vispertal. Costeggiando il fiume Vispa arriviamo presto a Neubrück e, dopo una salitella, a Stalden, dove deviamo verso la Saastal. La tappa odierna prevede due scalate piuttosto impegnative: quella del Mattmarksee (2200m), posto in fondo alla Saastal, e quella della temibile Moosalp (2048m), salita che collega Stalden con Unterbäch. Alla fine faremo circa 102 km e 2800m di dislivello. Dopo Stalden ricominciamo a risalire con costanza verso l’incantevole
Il tempo decisamente soleggiato ci permette di godere appieno questa pedalata. Il vento contrario comincia però a soffiare con sempre maggiore insistenza. Con il passare dei chilometri, l’atmosfera si fa sempre più idilliaca. Riprendiamo a salire in mezzo a prati, pascoli e imponenti montagne (da queste parti ci sono le cime più alte della Svizzera). La salita si fa sempre più impegnativa, ma la fatica non si fa sentire grazie alla soave bellezza del luogo. Davanti a noi si comincia ad intravedere l’immensa pietraia della diga del Mattmark, mentre sulla destra della montagna ricade l’imponente ghiacciaio Allalin. Mattmark è un luogo tragicamente noto per la catastrofe del 1965 dove persero la vita 88 persone, di cui 56 italiani. Parte del ghiacciaio di Allalin si era staccata riversandosi sul cantiere della diga in costruzione. Dietro di noi s’intravede la vallata fino a Saas Allmagell. Nonostante un bel po’ di tratti anche al 10-12%, il finale di salita è un vero incanto. Per l’emozione e la felicità ho pure le lacrime agli occhi. In mezzo a questa natura così immensa, eterna, straordinaria ci si sente piccolissimi. È veramente una salita catartica, purificatrice, forse la più bella che abbia mai affrontato. L’ultimo rettilineo sotto la diga sembra non finire mai. Nel finale il mio ciclocumputer segnala pure pendenze al 17%. Gli ultimi 50 metri della salita diventano quasi impossibili da fare in sella alla bici per via di un vento laterale a dir poco tempestoso. Dopo essere stato quasi sbattuto a terra per due volte preferisco fare gli ultimi metri a piedi. Senza esagerare, il vento soffiava almeno a 80-100 km/h. Mentre faccio questi ultimi metri il mio ciclocomputer impazzisce segnalandomi prima una pendenza ascendente del 26% e poi una pendenza discendente del 39%! Dopo aver fatto qualche foto e dopo aver mangiato un piatto di spaghetti
al ristorante sotto la diga, ridiscendiamo fino a Stalden per affrontare
la seconda asperità di giornata. La temperatura è di circa 30°
ed i
primi km di salita sono un vero inferno per la mancanza d’ombra. Poi,
fortunatamente, il cielo in leggera copertura ed un moderato venticello
renderanno il resto della scalata un po’ più godibile. Fino a Törbel (1500m) ci si arrampica su per la montagna avendo sempre una bella vista a valle verso Stalden. Lunghi rettilinei che tagliano la montagna si alternano a tornanti. Il traffico è decisamente scarso (purtroppo anche quello ciclistico: a dire il vero in una settimana abbiamo incontrato ben pochi ciclisti lungo le strade). Finalmente verso la fine della salita le pendenze mollano un po’: l’atmosfera si fa sempre più alpestre. Dopo un po’ di tratti nel bosco si arriva alla Moosalp. Qui troviamo un bel po’ di famiglie ed escursionisti. Ci fermiamo in questo posto molto carino per un paio di ore prima di ridiscendere a valle verso Unterbäch, discesa a tratti molto panoramica. All’inizio la strada è stretta ed incoronata da alberi: man mano che si ridiscende verso l’abitato di Bürchen si trasforma in una stradaccia non molto piacevole. La valutazione complessiva del percorso è decisamente notevole:
impegnativo ma anche molto bello, soprattutto il tratto tra Saas
Almagell ed il Mattmarksee. |